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martedì 6 dicembre 2011

lunedì 5 dicembre 2011

Oristano - Sabato 10 Dicembre 2011 - Conferenza sulle scie chimiche


Sala delle conferenze della Società Operaia di Mutuo Soccorso  - ore 15.30

Parteciperanno oltra al fisico Corrado Penna ed al ricercatore indipendente Rosario Marcianò (in video conferenza) anche l'onorevole Chicco Porcu, consigliere regionale.

E' prevista revista la proiezione di video e foto particolarmente significativi atti a mostrare, documentare, illustrare il fenomeno dell'irrorazione clandestina. Alla fine del convegno è previsto spazio per le domande ed il dibattito.

La locandina in formato pdf la potete scaricare da questo link. La locandina in formato jpg in alta definizione la potete ottenere cliccando sull'immagine qui sopra.

La mappa per arrivare alla sede del convegno la trovate qui.  




Ricordiamo che Oristano è zona interdetta al volo degli aerei di linea che viaggiano a quota di crociera, non essendovi nessun corridoio aereo high altitude al di sopra della città.

    Ad esempio l'immagine qui sopra mostra una carta delle aerovie sopra la Sardegna, per la precisione si tratta di una mappa L, ovvero low altitude, che contraddistingue tutte le rotte sotto i 6450 metri; si tratta di una cartina che mostra aerovie lungo le quali in ogni caso la quota è troppo bassa perchè si verifichi il formarsi di scie di condensa, ma la riporto perchè è per ora l'unica immagine che ho trovato che mostra chiaramente le aerovie sullo sfondo di una cartina fisica. Come si può vedere in questa immagine non esistono aerovie a bassa quota che passano sopra la città di Oristano; ma non esistono nemmeno aerovie a quota superiore, come si può verificare guardando questa mappa relativa alle aerovie italiane di quota H, high altitude, ovvero da 6450 fino a 15180 metri).

    In ogni caso Oristano sta dentro una specie di poligono geometrico che delimita una zona interdetta al volo civile. Proprio in quella zona, a 45 miglia fuori Oristano, nel golfo, c'è una zona dove i top gun militari della NATO vanno a farsi la guerra simulata tra cacciabombardieri. Il sistema si chiama ACMI (air combat maneuvering instrumentation) ed ha la sua base nell'aeroporto militare di Decimomannu dove c'è una centrale collegata in tempo reale con gli aerei in combattimento simulato.

    Nella figura (all'interno del poligono in rosso) si vede solo una linea curva verde che delimita l’area di pertinenza del controllo della torre di Cagliari. Quindi ribadisco che non esistono rotte né high né low sopra il capoluogo in questione. Il transito civile in tale area è consentito solo in casi eccezionali come per aeromobili in emergenza o durante ore di traffico militare nullo. Molto raramente aerei Ryanair provenienti da Madrid e diretti a Cagliari vengono autorizzati all’attraversamento della zona rossa come riferiscono alcuni passeggeri (profondi conoscitori della geografia della Sardegna) abitué di tale rotta.

   L’area all'interno del poligono rosso è zona operativa di caccia di tutta la NATO, i voli civili si devono tenere bene alla larga da essa, e gli aerei militari hanno quote assegnate inferiori ai 6.000 metri, quote non idonee alla formazione di scie di condensa e spesso se ne scorge distintamente il modello (Panavia Tornado, F16). Per capire che ci si trova davanti ad operazioni militari che deliberatamente immettono sostanze chimiche in atmosfera è sufficiente posizionarsi nella zona del porto oristanese e “ammirare” le evoluzioni di decine e decine di aerei (Boeing 767, 757, 747, Md80, Airbus 320, 330, 340) verso ovest, sul mare, ovvero in piena zona rossa militare interdetta al volo commerciale. La zona è prediletta anche durante giornate di forte maestrale nelle quali il vento stesso “aiuta” le sostanze irrorate ad espandersi fino a spalmarsi verso Cagliari (la pianura del Campidano che va da Oristano a Cagliari ha una posizione orientata a nord ovest).

   Quella zona all'interno del poligono rosso è zona di transito di caccia di tutta la NATO, i voli civili si devono tenere bene alla larga da essa, e gli aerei militari hanno quote assegnate inferiori ai 6.000 metri, quote non idonee alla formazione di scie di condensa.


  E allora spiegatemi come sia possibile vedere questo cielo solcato da numerose scie sopra tale città. Quelle scie che si vedono sopra Oristano sono tutte scie chimiche. A questo link potete vedere altre foto del cielo di Oristano solcato da scie nel marzo del 2009.

Il Futuro è Arrivato e il Modello Economico è Giunto al Capolinea



"Il giorno del Big Bang non è lontano. Il denaro, nella sua estrema essenza, è futuro, rappresentazione del futuro, scommessa sul futuro, rilancio inesausto sul futuro, simulazione del futuro ad uso del presente. Se il futuro non è eterno ma ha una sua finitudine noi, alla velocità cui stiamo andando, proprio grazie al denaro, lo stiamo vertiginosamente accorciando.

Stiamo correndo a rotta di collo verso la nostra morte, come specie. Se il futuro è infinito e illimitato lo abbiamo ipotecato, con l’iperbolica massa di denaro che abbiamo messo in circolazione, fino a regioni temporali così sideralmente lontane da renderlo di fatto inesistente.

L’impressione infatti è che, per quanto veloci si vada, anzi proprio in ragione di ciò, questo futuro orgiastico arretri costantemente davanti a noi. O, forse, in un moto circolare, nicciano, einsteniano, proprio del denaro, ci sta arrivando alle spalle gravido dell’immenso debito di cui l’abbiamo caricato. Se infine, come noi pensiamo, il futuro è un tempo inesistente, allora abbiamo puntato la nostra esistenza su qualcosa che non c’è, sul niente, sul Nulla.

In qualunque caso questo futuro, reale o immaginario che sia, dilatato a dimensioni mostruose e oniriche dalla nostra fantasia e dalla nostra follia, un giorno ci ricadrà addosso come drammatico presente. Quel giorno il denaro non ci sarà più. Perché non avremo più futuro, nemmeno da immaginare. Ce lo saremmo divorato".

Così scrivevo nel 1998, nella pagina conclusiva del mio libro - Il denaro "Sterco del demonio" - dieci anni prima che la crisi dei subprime mettesse a gravissimo rischio l’intero sistema finanziario mondiale (o, per essere più precisi, occidentale); cioè il sistema del denaro. Non è pensabile che le leadership mondiali, politiche, economiche, intellettuali, non sapessero queste cose. Del resto non era così difficile capire che fatto 100 tutto il denaro circolante nel mondo nelle sue svariatissime forme, (ogni credito è denaro, promessa di futuro) se con l’un per cento di questo 100 si possono comprare tutti i beni e i servizi esistenti, il resto non corrisponde a nulla, a nessuna ricchezza, ma come scrivevo in "Denaro", solo a un’ipoteca sul futuro così enorme da essere inesigibile.

L’errore, tutt’altro che inconsapevole, delle leadership occidentali, politiche, economiche, intellettuali, è di volersi accanire, cocciutamente, sulla crescita, sul futuro, quando crescita e futuro non ci sono più per il modello di sviluppo che, partito due secoli e mezzo fa con la Rivoluzione industriale, è arrivato al suo massimo limite di espansione, al suo muro, alla sua fine.

E infatti tutti i governi, insieme ai sacrifici chiesti alle popolazioni, si ingegnano a cercare "misure per la crescita", fumosissime e del tutto illusorie. Metteranno un altro po’ di futuro, cioè di denaro, in un futuro che non c’è sperando che il loro illusionismo duri ancora un po’, fino a quando i protagonisti di questo sporco gioco saranno usciti di scena e le genti inferocite non potranno più appenderli al più alto pennone come meriterebbero.

Quello che dovrebbero fare le leadership occidentali è esattamente il contrario. Lavorare, di comune accordo, per una decrescita graduale, limitata e ragionata in modo da ridurre drasticamente il rapporto fra beni reali e il denaro in circolazione. Dovrebbero insomma governare la decrescita invece di tentare di contrastarla. Se non lo faranno il mondo del denaro, prima o poi, più prima che poi, collasserà di colpo. E allora verranno veramente i tempi delle lacrime e, letteralmente, del sangue.